Help me make it through the night

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Nel 1970, il non ancora famoso Kris Kristofferson era ospite della nota cantante country Dottie West. Il cantautore offrì a Dottie questa canzone ma ella rifiutò di registrarla in quanto "troppo allusiva" a causa del testo che parlava di un uomo che cerca compagnia per la notte. Anni dopo, visto l'enorme successo e le innumerevoli interpretazioni, dirà che non aver registrato quel pezzo era il suo più grande rimpianto.
In effetti, negli Usa, paese puritano e spesso un po' bigotto, nel 1970 quello era ancora un argomento tabù.
Kris aveva preso spunto per la sua canzone da una intervista in cui Frank Sinatra, alla domanda in cosa credesse, rispose: ""Booze, broads, or a bible...whatever helps me make it through the night." (Liquori, puttane o una Bibbia - in inglese tre parole che iniziano tutte per B -... qualunque cosa mi faccia attraversare la notte".
La notte... vista come momento in cui i demoni che ciascuno si porta dentro si scatenano e tormentano il sonno del malcapitato. La notte... che acuisce la solitudine, i rimpianti.
Con pochi versi ed una melodia pressochè elementare (Pete Seeger diceva che qualsiasi cretino può fare cose complicate... solo un genio sa renderle semplici!) Kris coglie perfettamente la solitudine, l'angoscia e la ricerca di un'amica di chi sa che attraversare la notte sarà come attraversare un oceano in tempesta.
Tra le numerosissime interpretazioni segnalo quelle di Joan Baez, Elvis Presley, Tina Turner, Willie Nelson, e Olivia Newton-John.
Nel 1972, John Huston usò la versione di Kris Kristofferson come commento sonoro ai titoli nel suo straordinario film Fat City.
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Kris Kristofferson
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